“Odio i consumatori! Sono dei deficienti!
– Hein!?
– Alla fine sono loro!
– Che!?
– Che permettono ai grandi gruppi dell’industria alimentare di espandere la loro egemonia, con conseguenza la quasi schiavizzazione della casta contadina. Mica solo i Italiani – tutti quanti – ad abbuffarsi di questi prodotti dell’industria dolciaria. Sono loro Italani, Brasiliani, ecc., che si abbuffano di questi derivati della nocciola edulcorati e che rendono onnipotente l’entità corporativa. Poi la dittatura del mercato, i contadini seguono. Quasi costretti a piegarsi alle regole del gioco per sopravvivere e piantare queste cose – le nocciole con tutti quei cartelli rossi o gialli con i teschi e le minacce di prosecuzione “puniti e denunciati” – Heil!
– Sarà un bluff?
– Non lo so? Ma poi, la Nocciola come era finora andava bene, se uno chiudeva gli occhi sui fitofarmaci e i danni fatti nel passato al lago di Vico. Il problema è che adesso, vediamo ripetersi una storia analoga a quella del Prosecco nel Veneto e Friuli Venezia Giulia. Un invasione! Ma al meno lì, i vigneti non chiudono la vista ed il panorama, anzi rafforzano il lato made in Italy per i turisti. Quà, invece con la nocciola, se continua così, non si verrà più niente del paesaggio. Entrare in una zone di noccioleti è come entrare in un corridoio verde con ogni dieci metri un segnale di pericolo per uso fitofarmaci! Welcome to Tuscia!
– Welcome to Tuscia!
– Coltivatori che si piegano alle volontà delle corporazioni, che aprono la porta all’industria dei fitofarmaci. Poi se non producono più grano in centro Italia mangeremo il grano Canadese spruzzato con diserbanti prima della raccolta. Saremmo nella buca più degli americani. Evviva la buca!
– Viva la buca!
– Welcome to Tuscia!”