Io avveleno
Tu avveleni
Egli avvelena
Noi avveleniamo
Voi avvelenate
Essi avvelenano
Questa mattina, uscendo da casa sento un rumore. Ascoltando bene capisco che si tratta del pazzo dell’altro lato della valle che spruzza il suo uliveto con qualche veleno. Fino all’anno scorso, guidava il trattore in maglietta corta con forse una mascherina. Sul piccolo terreno in forte pendenza, andava allegro in mezzo alle nuvole di veleni che spruzzava per aria con o senza vento. Poi probabilmente ha preso coscienza che quello che spruzzava per aria dappertutto non era acqua ma bensì un veleno, e ha cominciato a proteggersi (troppo tardi?). Poveri vicini suoi, penso sempre, con quel bellissimo orto biologico che prende tutti i veleni del vicino. Povero lui che spruzza il suo proprio terreno senza protezioni, e poi consuma e magari vende un olio “extra”.
Pronto ad andare via da casa, cancello chiuso, mi rigiro dell’altra parte e vedo il vicino di fronte che spruzza i suoi ulivi con lo spruzzatore portatile. Un minuscolo uliveto che sicuramente produce poco più del fabbisogno familiare. Per fortuna il vento era zero questa mattina, e forse mi sono risparmiato una bella ondata di veleno in faccia e sulla pelle. Poi, nel campo accanto, c’è il produttore di formaggi. Avevo tanto voglia di provare il formaggio di quelle capre che pascolavano davanti. Peccato che mangiano l’erba avvelenata! What the Fuck!
Dunque, eccoci qua con questa società di gente brava ed innocua diventati serial killer o per lo meno serial avvelenatori per sbaglio o non.
Gente innocua che spruzza chissà che, chissà quando, chissà dove, chissà quanto!? Passi con la bici nelle ondate di veleni, ti mangi la verdura dell’orto tuo senza sapere se è avvelenata, i cani o bambini con le zampe o le mani nell’erba le portano alla bocca,…
La Buca, come diceva Gaber, ci ha inghiottito!