Sostituire terre agricole di pregio e un contesto culturale rurale di valore inestimabile con distese di pannelli fotovoltaici o di aerogeneratori industriali – spesso finanziati con fondi di investimento esteri e da società offshore – è una scelta strategica importante… Ovvero rappresenta in primis un rischio strategico per la sicurezza alimentare e l’ambiente di cui dipendiamo, secondo la cancellazione di una società rurale molto ricercata nel contest di un Italia non montana totalmente soffocata da sprawl urbano ed energetico. E molto discutibile l’aspetto morale, etico e legale di investitori vivendo a migliaia di chilometri di distanza dei siti oggetti dello stravolgimemto socio culturale e ambientale – investitori che non conoscono e non hanno mai conosciuto i siti alterati – approfittando della legge di mercato (dergulato in pratica) per giocare a fare dei soldi inconspevolmente magari, a danno delle popolazioni locali – o almeno parte di queste.