Fruttia! Cosi chiamavo Maggie quando le facevo le coccole. Fruttia! E lei sorrideva, era tanto felice. La chiamavo cosi anche quando tornavo a casa o quando succedeva qualcosa di bello, o c’era un regalo inaspettato da stuzzicare. Lei si eccitava molto se si trattava di mangiare o di passeggiare. Cominciava a fare il casino e a correre in giro. Prima di mangiare faceva una sceneggiatura – la danza di Maggie. Sorrideva. Ma poi, sul cammino di Maggie e dei suoi amici sono arrivati i bocconi avvelenati, sparsi nella boscaglia per uccidere indiscriminatamente volpi, presunti lupi, o qualsiasi onnivoro che passi. Solo fagiani, starne, quaglie e altri uccellacci non li ingeriscono. Era una zona di cacciatori, e tempo di “ripopolamenti” se così vogliamo chiamare la liberazione di animali che sono inetti quanto un pollo a sopravvivere in libertà.
Maggie mi è tornata in mente qui, lontano da casa, mentre passeggiavo in questi meravigliosi campi aperti a Nord delle Alpi. Erano anni che non venivo da queste parti, e mentre scopro questo paesaggio nuovo, mi viene in mente lei, la dolce Maggie avvelenata – mia amica. Lei amava tanto scoprire luoghi nuovi. Lo capiva già in macchina che si andava a scoprire un posto nuovo, non appena si imboccava una strada sconosciuta. Allora si agitava e mugolava di eccitazione per tutto il tragitto. “Quanto le piacevano I posti nuovi” penso guardando lo spettacolo delle cime della Chartreuse innevate, godendo l’aria fresca di montagna ed I profumi nuovi. Comunque pensavo: “gli Etruschi, quelli veri, non questi vigliacchi ingloriosi che hanno ucciso Maggie e uccidono la selvaggina per giocare – mi hanno piacevolmente stupito in questi giorni. Eroicamente hanno resistito alle pressioni esterne e hanno rifiutato il tracciato verde della ss675 che avrebbe deturpato per sempre la Tuscia. La Commissione Tecnica di Valutazione di Impatto Ambientale ha detto NO all’unanimità. Hanno parlato come dei grandi, dei lungimiranti visionari capaci di pensare in modo moderno e non come dei retrogradi ancora confinati nei dogmi fallimentari del passato. Hanno detto delle cose belle. Hanno dato la speranza che la Tuscia ed gli eredi degli Etruschi possano mostrare la strada. Riuscire a breve a valorizzare la ricchezza della loro terra e delle tradizioni locali sane per diventare pionieri dell’agricoltura sostenibile di eccellenza.
Una ricchezza che gli altri ci invidiano. Una grande ricchezza – guardate come si sono arricchiti i agricoltori olandesi organizzandosi nonostante non siano in grado di produrre cibo della nostra qualità. Oggi parlavo con questo ristoratore Francese che diceva quanto erano buoni questi pomodorini Italiani che aveva mangiato. Mi ricordava questo ristorante di Beaulieu davanti alla baia dove c’era lo yacht di 40metri di Bill Gates. I ceci, le olive, i pomodori dell’insalata, tutti provenienti dalla zona intorno al Lago di Bolsena, come anche l’olio. Mi sentivo come Michelangelo che lanciando lo scalpello sulla sua statua disse “parla!”. Lanciando il mio post sulla rete pensavo: “Tuscia Etrusca! Svegliati e caccia via gli speculatori per vendere quello che puoi e sai fare! Mostra la strada giusta dell’economia sostenibile!”
Un estratto della CTVia ed il collegamento al documento. “Si ritiene contestabile l’affermazione del proponente che l’opera in oggetto “modificherà in modo marginale la percezione visiva del contesto”. Pare invece ovvio che l’intervento modificherà in modo sostanziale, permanente ed irreversibile il paesaggio dell’area distruggendone la naturalità attuale. Dai foto inserimenti si evidenzia infatti un impatto visivo immitigabile ed insostenibile per il contesto specifico della Valle del Mignone. Si ritiene infine che il paesaggio naturale, conservato in forma pristina, possa influenzare positivamente la “tranquillità”, “serenità” ed “equilibrio” complessivo della mente umana e che questo aspetto debba ricevere attenzione anche nella trattazione del capitolo salute pubblica. Tali caratteristiche in primo luogo di natura ambientale, di “tranquillità”, “serenità” ed “equilibrio” sono oggi fonte sostanziale di economia ecocompatibile per le comunità rurali. http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/1560/2533?Testo=&RaggruppamentoID=19#form-cercaDocumentazione