Un giorno la Tuscia si svegliò e disse:

“Noi non vogliamo più di questi veleni sui campi e vicino alle case dei cittadini!

– Non vogliamo più scempi e cemento!”

La Tuscia si era reso conto che aveva in mano un patrimonio di un grande valore: una terra sana, capace di dare prodotti di una rara qualità. Si rese conto che con Roma a prossimità esisteva un vero e proprio mercato per il prodotto di filiera corta senza pesticidi, senza veleni. Si rese conto che organizzandosi bene si potrebbe portare a un pubblico stanco di mangiare prodotti non tracciabili e insipidi, tutte le bellezze della Tuscia.

Prodotti raccolti il giorno prima, ricotta da piccoli produttori, carni da allevamenti allo stato brado,… Un grande mercato per i prodotti di qualità della Tuscia. Una Tuscia che si era modernizzata e invece di spruzzare i campi di chi sa che, poteva produrre meglio con altre tecniche sia antiche che innovative. Si rese conto che la Buca era proprio quello: la Buca! Si rese conto che essere un rivoluzionario, non era andare in giro vestito come Rambo, ma comprare prodotti locali: meno ma meglio.