Erano 2 anni che non andavo alla piramide di Bomarzo. Avevo paura di trovare un disastro. Era questa domenica passata, e devo dire che riguardo ai primi tempi (2009) dove non c’era traccia di Homo erectus turista, la frequentazione è molto maggiore. Ho trovato 4 macchine laddove di solito l’unica era la mia. Ho incontrato due gruppi di una cinquantina di persone: uno a Santa Cecilia e uno che risaliva dalla “piramide” in direzione del campo sportivo. Per fortuna mi sono goduto la piramide senza nessuno in vista. Per Santa Cecilia invece era una fiera con gente dappertutto sul sito che idealmente non andrebbe calpestato casualmente da molte persone. Certamente, il turismo di massa non è congruente con il contesto e questi gruppi non dovrebbero essere di più di 10 persone in modo a non alterare i siti e a mantenere il carattere “slow” dell’esperienza escursionistica. Sviluppare un turismo sostenibile e non versare nell’overtourism sarà molto difficile in una società guidata dall’economia delle scimmie. Prevedo per la Tuscia siti degradati e industrializzazione sfrenata del territorio per produrre energia elettrica per la capitale, prevedo molte discariche ed inceneritori,… Ma esiste ancora una finestra di manovra molto stretta per salvare la Tuscia dalla devastazione industriale in nome dell’ambiente (la so called energia pulita) e dall’over tourism. Un risveglio.