Siamo di fronte al fosso Pian di Vico a due passi da Tuscania una zona splendida dove la ruralità e le piantagioni di Ulivi (dop Canino) si inseriscono con armonia nel contesto paesaggistico dell’Etruria rupestre. Un continuo di armonia tra elementi archeologici e paesaggio che si estende dalla valle del Fiora alla valle del Mignone ed i Monti della Tolfa. Il paesaggio descritto da Stendahl, Pasolini, George Dennis, Peter Jackson o Massimo Pallottina è ancora vivo, ma per quanto tempo? Solo alcune pale eoliche deturpano il paesaggio a quest’ora ma la situazione è ancora accettabile. Sul pianoro a sinistra (Nord) della Valle, è previsto il megaimpianto di fotvoltaico a terra di ca 250ha. Dalla destra alla sinistra della foto la via Clodia prosegue da Tusacania in direzione di Canino. Una meraviglia! Che tristezza per i futuri pellegrini della splendida Clodia di scendere nella prima tagliata di 700 metri a destra della valle, guadare il fosso Pian di Vico, entrare nella seconda tagliata di 400 metri per imbattersi in una recizione alta al meno due metri con segnali di divieto e videocamera – perdere lo spettacolo di arrivare sul Pian di Vico! In questo momento chi arriva in cima alla seconda tagliata e arriva sul Pian di Vico incontra lo spettacolo delle terre di grano e di ulivi che si estendono fino alla costa. Sull’orizonte il monte Canino ed il Monte Amiata, l’Argentario. In mezzo solo terreni rurali e macchie…
Ma la Clodia non è tutelata per caso? Chi la tutela?