Quando un anno fa ho pubblicato “Che Pale!? In none dell’ambiente si distrugge l’ambiente?” c’era ancora nell’area questo dubbio nella popolazione. Alcuni ancora ci credevano che le istituzioni spingevano il “rinnovabile” per il bene della popolazione e dell’umanità. Alcuni addirittura trovavano belli gli aerogeneratori industriali che distruggevano il paesaggio e trasformavano paesaggi rurali in zone industriali. Dicevano con bonomia “servono”. Oggi sappiamo tutti che non è necessario sacrificare l’ambiente ed il paesaggio per salvare l’umanità del riscaldamento globale (che in ogni caso non è reversibile a questo punto particolarmente quando si sa che nonostante la propaganda aumenta ancora l’inquinamento globale). Oggi sappiamo che distruggere gli ambienti di foresta per alimentare le centrali a biomasse è insensato (eufemismo). Sappiamo che il geotermico porta più problemi che soluzioni, e che il fotovoltaico su terre fertili è vietato. Oggi sappiamo tutti che l’unico ragione di essere del “rinnovabile” selvaggio è l’arricchimento dei piccoli bambini sporchi che surfano su qualsiasi cosa purché di arricchirsi – sociopatici cupidi spinti dalla voglia di distinguersi. Venderebbero le mutande sporche (rubate) della nonna purché di guadagnare un centesimo di Euro in più.

Ma il problema non sono i piccoli bambini sporchi che vogliono vivere in mezzo ai propri feci con troppi soldi. Il problema sono i politici oziosi e cupidi che le secondino… In realtà guardando l’etimologia della parola non possiamo parlare di politici ma di politicanti!