-“Confusi, offuscati, accecati dall’avidità e dalla voglia di distinguersi! Bambini dall’Edipo irrisolto!

-Ma chi?

-Amministratori, politici, imprenditori ambiziosi avendo perso la nozione di responsabilità civile – e sono tanti!”

-Ah!? Chiaro! De Lapalisse l’avrebbe detto con queste parole.

-Perdoniamoli!

-Si. Perdoniamoli!”

Un silenzio poi Lucio Riprende. Questi giorni di fine Maggio erano segnati da un venticello da Est – un grecale – che dava ai uliveti loro luccichio argentato. Sotto di loro, l’ampia valle incontaminata si estendeva in direzione del mare. Un paesaggio idillico predisposto allo sviluppo dell’agricoltura sostenibile a rischio di scomparire definitivamente per colpa di qualche grande opera strategica da realizzare in nome del progresso e della crescita (legata ad una proclamata attività industriale ormai quasi inesistente). L’ampia valle incontaminata sarebbe deturpata dalla superstrada e dalla pletora di manufatti che la circondano – capannoni industriali, luci, viadotti.

“Il popolo e loro eletti sono ingannati da questa nozione imprecisa di progresso. Confondono attività industriale sfrenata con la parola progresso. Come se progresso fosse asfaltare tutto sistematicamente e in modo sfrenato – distruzione!? Come se progresso fosse sinonimo di produzione fine a se stesso – anche se si tratta di produrre inutili schifezze per usare un eufemismo. Chiunque si oppone alla distruzione e allo stupro di questa terra che ci ospita viene considerato un anarchico asociale contro il progresso. E qui la fregatura: il progresso è l’esatto contrario di quello che ci propongono. Il progresso è tecnica, tecnologia e ricerca al servizio della qualità di vita. Coci come dall’equilibrio ambientale da cui quest’ultima dipende. Magari di pari con la nozione di sostenibilità e rispettando anche la vita dei esseri non umani – scartati dall’uomo benpensante come esseri inferiori e indegni di rispetto (gli animali e la flora).”

Jurgen riprende l’affermazione iniziale di Lucio, lo dice su un tono pensieroso e solenne.

“Confusi, offuscati, accecati dall’avidità e dalla voglia di distinguersi! Sicuramente!

-Perdoniamoli

-Perdoniamoli! O no!?”