Per colpa delle politiche e della legislazione molto approssimativa, le energie da fonti “rinnovabili” si rivelano essere la maggior causa di dannno al paesaggio nostrano, e probabilmente anche alla biodiversità. Un vero paradosso per questo sistema di produzione industriale di energia elettrica che viene propinata dalle stesse lobby come energia pulita e benefattrice che può essere consumata all’infinito – come se la colonizzazione estensiva degli ultimi spazi naturali e rurali poco o non antropizzati non era un danno ambientale. Come se la produzione e lo smaltimento dei pannelli di solicio o delle torri eoliche, nonché delle batterie e tutti i “gadget” della bolla green (condizionatori, smartphone, elettrodomestici, auto ecc) erano fatte con aria fresca e non avevano un impatto ambientale. Con la logica di mercato e i politoci assoggettati ad essa, oggi le rinnovabili sono dei Landscape Predator!
In questa foto vediamo uno dei panorama più affascinanti su Tuscania, dalla Via Clodia, quando passa sui crinali della valle del Marta a Sud di Tuscania. Questo è una delle visuali che verrà industrializzata dal nuovo progetto di parco industriale eolico. L’intera Tuscia subira questo aumento di aerogeneratori distesi dal lago di Bolsena alla costa come un tipping poit che versa il territorio in una situazione di “over renewables” dove prevale l’effetto selva del rumore visivo esteso di sprowl energetico. La ruralità del paesaggio sarà stravolta. Un paesaggio incluso nel panorama di pregio di un sito UNESCO da dove il parco eolico rappresenta l’unica fonte di disturbo visivo di un paesaggio dell’entroterra Etrusco.