Un soprintendenza integra e coraggiosa e la partecipazione delle associazioni ambientali e comitati hanno permesso di salvare la Tuscia di megaimpianti di fotovoltaico a terra nelle zone più belle del centro Italia. Un risultato coerente con la necessità di trattare la problematica del consumo di suolo – e dell’ambiente – con serietà. Una realtà ancora più pressante che siamo di fronte a cambiamenti maggiori legati alla risalita delle acque e a crisi climatiche e ambientali. Con tutte quelle superficie grigie esistenti non ha senso prendere ulteriori rischi strategici di consumo di suolo a discapito della sicurezza alimentare e ambientale.