Il paesaggio non è solo quella cosa sulla quale si prostrano i romantici depressi per dimenticare il loro spleen. Il paesaggio può prendere più forme e possiamo comunque definire 2 grandi tipi di paesaggi anche se generalmente si considera solo il secondo. Il paesaggio urbano/industriale e il paesaggio naturale/rurale. Tra questi due esiste quello che oggi chiamiamo sprawl, sorta di Minotauro del regno visivo, ne naturale ne urbano o storico. E l’assenza di coerenza e l’espressione più volgare della pigrizia umana spinta dall’ingordigia e l’incapacità di Homo erectus a creare una società intelligente. Lasciamo da parte il Minotauro per un instante e ritorniamo sul senso classico di paesaggio: il vedutismo e le terre ondulate e colorite delle crete senesi o il Gran Canyon, paesaggi dell’Abruzzo o l’Avellino,… Questo paesaggio naturale rievocatore di un mondo sano e ricco di vita, di abbondanza. Il paesaggio più inquietante del deserto rientra anche lui nei criteri estetici e rievocativi di situazioni storiche o umane – di esperienze culturali. Poi c’è il paesaggio urbano panoramico o non. Penso a Sao Paolo sorta di città senza fine dove l’estensione dei fabbricati cubici delle favella o l’Avenida Paulista rialzata che chiudono l’orizzonte come se il pianeta era interamente ricoperto della megalopoli. Roma dal Gianicolo o da Frascati è un altro paesaggio urbano rievocatore per chi è capace di immaginare altri tempi. Il paesaggio urbano interno – una zona squallida della periferia con i cassoni della spazzatura e mondezza a terra, i lampioni con la luce arancione o giallastra, qualcuno che attraversa la strada deserta in fondo alla via e sparisce in un palazzo.
Ma poi c’è il Minotauro questa creatura ne urbana ne natura, ne campagna ne città – la difformità e l’angoscia, l’anomalia. L’espansione caotica e opportunista di manufatti senza nessuna attenzione all’estetica o alla coerenza – se non quella del risparmio e del profitto.
Il paesaggio naturale e le sue caratteristiche visive e uditive o olfattive sono quelli più benefiche per la salute fisica e mentale. Poi c’è il Minotauro il sogno del capitalismo oblomovista fondato su profitto immediato e prepotenza – ignoranza, assenza di estetica. Lo sprawl urbano o energetico, industriale ben peggio del brutalismo che può emanare un’ estetica decadente.
Ecco qui sotto dieci articoli accademici che mostrano i benefici sulla salute dei paesaggi naturali e rurali che rispettano queste proprietà.
Analyzing the mediators between nature-based outdoor recreation and emotional well-being
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0272494413000753?casa_token=6EbJ6637nk0AAAAA:LZkr3HrtiHUpdL7Lfjh8FGtdkIOxPyYJWNGneKsFzygxYbkLPKWlMZJlq2SYlY96Ia_Rcp0nRw
Cognitive and affective responses to natural scenes: Effects of low level visual properties on preference, cognitive load and eye-movements
https://www.researchgate.net/publication/280018393_Cognitive_and_affective_responses_to_natural_scenes_Effects_of_low_level_visual_properties_on_preference_cognitive_load_and_eye-movements
Experimental Study on the Health Benefits of garden landscape 2017
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5551267/
The Effects of the Physical Environment on Children’s Development
https://www.jstor.org/stable/10.7721/chilyoutenvi.14.2.0021?seq=1
The Effects of Natural Environments on Children’s Play and Motor Development
https://www.researchgate.net/publication/252182057_Landscape_as_Playscape_The_Effects_of_Natural_Environments_on_Children%27s_Play_and_Motor_Development
The growing trend for urbanization means the majority of the world’s population are spending less time exposed to natural environments. This trend has potentially very serious implications for health if exposure to natural environments is causal to short-term recovery from stress or mental fatigue,
https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fpsyg.2014.01178/full