Un’unica strada porta a Civita di Bagnoregio – la strada stretta che attraversa il paese di Bagnoregio e porta al belvedere. Li un piacevole giardino e un bar accolgono i visitatori. Ma ci si ferma prima del giardino del belvedere, a vedere l’intrigante Civita.
La città appare là, prima di entrare nel cortile del giardino. Appare dal nulla. Iconica, solitaria e stoica nell’ampio paesaggio, sospesa sul suo sperone di roccia, l’antica città sorge dalla valle di calanche bianche con eleganza.
Sullo sfondo, i monti dell’Appenino Umbro-Marchigiano bluastri nella distanza, rafforzano la solitudine del borgo nel paesaggio. Civita di Bagnoregio offre sicuramente una delle vedute più sceniche d’Italia. Una rara visione atemporale, quasi improbabile, che non ha pari. Dal belvedere di Bagnoregio come da dentro la città, le sensazioni sono forti.
Dal Giardino le scale che scendono al ponte pedonale di Civita – unico accesso ad essa – offrono la possibilità di raggiungere velocemente la città e nello stesso tempo “entrarci” paesaggisticamente: vedere passo per passo evolversi le prospettive. Il borgo perduto davanti alle calanche. La discesa poi la salita dove mano mano la valle si rivela. La città appare oramai dal basso e la sua sagoma evolve fino al momento di attraversare la porta misteriosa – un momento contemplato dall’istante che appare Civita dal panorama.
Civita di Bagnoregio è una città con una lunga storia. Senza menzionare i elementi neolitici, la storia di Civita comincia in epoca Etrusca, come ne testimoniano la necropoli e la struttura stessa della città con cardi e decumani etruschi poi romani. L’attuale Chiesa di S.Donato (Vescovo e Martire), sorge in corrispondenza dell’antico foro in accordo con l’impianto urbanistico romano.
Gli elementi etruschi più noti sono localizzati nella rupe sottostante il belvedere di San Francesco dove rimangono più tombe a camera.